Rimettere in moto il giocattolo non è stato facile ma ci
siamo riusciti.
La pioggia ha dato tregua quanto basta per scendere le ultime
barche e la perseveranza di questo gruppo di lavoro è stata premiata da una
bella giornata con tanto vento, acqua piatta ed un bel sole.
La prima prova ha visto un cinico Luigi Ciaravino sfruttare
al massimo un errore delle 6 barche che lo precedevano. Alla boa di bolina
Jhaplin 007 e Panza e Presenza sono tra i primi ad issare lo spinnaker, poi seguono una
lunga raffica deviata che li porta sotto la montagna seguiti da un terzo della
flotta che incontra delle raffiche molto forti che coricano più di una barca.
Grande Evento invece dopo aver passato la boa stramba in breve tempo e si
mantiene sulla direttrice delle boe. Acquista un vantaggio che diventerà
incolmabile. Taglierà la linea del traguardo con quattro minuti di anticipo
rispetto Birbante, una eternità nelle regate di monotipia. Terzi, dopo un
eccellente recupero, i catanesi di Jhaplin.
Nella seconda prova il vento sale
ed è più regolare, oscillando con maggiore regolarità rispetto la linea che congiunge
le boe. La flotta esce compatta allo start e di dirige a sinistra. Entra in
ballo anche Five for Fighting di Angelo Esposito su cui sale il team della
veleria Quantum. Si erano attardati in porto per sistemare al meglio la barca
rinunziando così alla prima prova.
La seconda prova torna ad essere una regata
di monotipia. Spazi minimi tra le barche, passaggi di boa affollati, arrivi ravvicinati.
Vince Panza e Presenza condotta senza strafare dal trapanese Mimmo Campo,
dietro Cesare Dell’Aria su Jhaplin, quindi Five For Fitghting. Quarto il
marsalese Raffaele Gambina su Little Sciù alla guida di un equipaggio che si
esalta e rende al meglio quando il vento sale.
Tra la prima e la seconda prova
non sono mancate straorze e spinnaker a pezzi. Ma è bastata un’ora di lavoro
per vedere la flotta migliorare di colpo e riprendere con più facilità le
situazioni più complicate. Il vento cresce. Il comitato rinunzia alla terza prova
della giornata per evitare danni costosi. Tra un mese tutto sarà più facile.
Non c’è stato miglior viatico per una attività intensa e
lunga che ci porterà fino al Mondiale Platu del 2017 in Sicilia. I concorrenti
si rispettano a terra, si scontrano con veemenza in acqua. L’organizzazione a
terra è andata avanti senza grossi problemi, nonostante i pontili più che pieni
per la stagione che non tende ancora a peggiorare. A mare si regata sempre, qualsiasi condizioni ci siano.
Tra quattordici giorni si
riscende in acqua con la presenza di Brera Hotels, anche se l’assenza in queste
due prove potrebbe aver già compromesso le sue velleità per la vittoria finale
del Campionato, del Melges Marameo dei catanesi guidati da Marco Calì, e dell’equipaggio
licatese di Niño, che sfrutterà l’agguerrito Campionato Minialtura per
migliorare e lavorare al massimo in vista delle regate d’altura sull’omonimo Dufour
34. D’altro canto su Jhaplin c’è gran parte dell’equipaggio del First 35 Squalo
Bianco ed, alla stessa maniera, distribuiti su tutte le altre barche ci sono tanti
atleti delle barche d’altura.
Combattere ad armi pari su barche uguali fa capire immediatamente gli errori, quelli
da evitare e quelli degli avversari da sfruttare.
I numeri saranno inizialmente più bassi ma il livello tecnico
non tarderà a crescere. Basterà coinvolgere anche i Melges immobilizzati a
Catania e gli altri Minialtura di Siracusa che potrebbero trovare più facile, visto le disgrazie delle autostrade
siciliane, raggiungere Licata anziché Palermo.
Come si evince dal bando, chi vince a Licata verrà supportato economicamente per partecipare al successivo Campionato Invernale Minialtura di Palermo che avrà inizio il 16 Gennaio
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