Il 17 Ottobre prende il via una delle regate più belle e più
dure del mondo.
Due le barche siciliane al via : ARS UNA di Anton Giulio Cafaro
e SAGOLA BIOTRADING di Beppe Fornich.
Ars Una, Adria Sail 49, è nata e si è evoluta per questo tipo di
regate, diretta da una persona dedicata, Alberto Nunziante, bravo e modesto,
grande conoscitore di mare e di uomini nonostante i suoi “appena” 40 anni. Ha
con se un team unito e rodato e può, in particolare, affidarsi alla oramai consolidata esperienza di Cesare Dell’Aria ed Alberto Costa che
in questa stagione hanno dedicato tanto del loro tempo sui minialtura, su
Squalo Bianco fino al Mondiale e su Ars Una.
Anton Giulio Cafaro ha così messo
la sua barca in mano ad un ottimo gruppo di lavoro che sicuramente darà il
massimo anche perché dovrà lottare contro la nuova ARS UNA, Mylius 15e25 di
Vittorio Biscarini. Cinquantadue centrimetri di differenza e tanta potenza in
più a favore della nuova barca ma trentanove secondi e mezzo a miglio a favore
della prima Ars Una.
Sagola Biotrading, Grand Soleil 37, cambia continuamente pelle,
alternandosi tra le regate sulle boe a quelle sulle “blue water”. Gruppo
rodatissimo e oramai più che esperto nella regata intorno alla Sicilia, che,
proveniente da una delle terre più ventose di Italia, si esalta quando le
condizioni si fanno dure.
Grande prestazione di Sagola nella Middle Sea Race di due anni
fa, una amara ma giustissima scelta lo scorso anno, quando Peppe Fornich,
nonostante la voglia di provare se stessi e la barca in condizioni estreme, ha
capito che occorre essere sempre equilibrati ed ancor di più se si ha in mano
la vita dei propri compagni di gara.
La regata quest'anno dovrebbe
partire in condizioni abbastanza agevoli. Nel primo tratto di regata si
lavorerà sempre in sicurezza perché chi ne avrà bisogno potrà riparare in uno
di tanti porti sulla costa nord della Sicilia. Dopo Trapani ci si allargherà in
mare aperto e là si punterà fino al traguardo avendo solo Pantelleria e
Lampedusa dove ridossarsi. Certo Scirocco e Maestrale in questo periodo dell’anno
possono percuotere la flotta, ma l’organizzazione più che attenta e lo
splendido lavoro della Guardia Costiera constatati lo scorso anno, hanno permesso a
tutti di raggiungere Malta con o senza barca.
La regata maltese ha oramai gruppi omogenei e parimenti
numerosi. Così chiunque partecipi ha sempre dei punti di riferimento diretto e
le barche di pari misura si marcano a vista per tutto il percorso.
Mi chiedo ora, se tutto è così bello ed accattivante, se
dopo la dura esperienza dello scorso anno si è avuto un chiaro segnale sulla bontà
della organizzazione complessiva dell’evento, se questa importante regata internazionale lambisce le coste della Trinacria, come mai solo due barche
siciliane al via?
La flotta più lontana da Malta è quella palermitana, ma raggiungere l'Isola dei Cavalieri necessita di una percorrenza minore che di una regata al centr'Italia. Le barche in Sicilia ed in Calabria certo non mancano, i collegamenti aerei e navali neanche quelli, per la vocazione turistica di Malta ci sono offerte alberghiere per tutte le tasche sopratutto in bassa stagione.
Basta solo darsi un pò da fare per non rinunciare ad una esperienza sportiva (e di vita) di massimo livello.
La flotta più lontana da Malta è quella palermitana, ma raggiungere l'Isola dei Cavalieri necessita di una percorrenza minore che di una regata al centr'Italia. Le barche in Sicilia ed in Calabria certo non mancano, i collegamenti aerei e navali neanche quelli, per la vocazione turistica di Malta ci sono offerte alberghiere per tutte le tasche sopratutto in bassa stagione.
Basta solo darsi un pò da fare per non rinunciare ad una esperienza sportiva (e di vita) di massimo livello.
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